Abbiamo deciso di dedicare questo bimestrale all’Emilia-Romagna, la seconda Regione più ricca d’Italia dopo la Lombardia e una delle più floride d’Europa, con una vasta area (la Pianura Padana) che raggruppa la maggior concentrazione produttiva e manifatturiera d’Italia, rappresentando, però, al contempo, una delle zone più esposte sul piano ambientale a partire dalla qualità dell’aria.
Ci siamo trovati di fronte a una Regione consapevole e attenta, che guarda all’Europa, in grado di diventare un modello d’esempio per tutta l’Italia, capace di mettersi alla guida della transizione energetica che stiamo affrontando.
È stato da poco presentato il nuovo piano di ammodernamento della rete ferroviaria regionale, un intervento di 325 milioni di euro suddivisi su tre importanti aspetti: la sostenibilità ambientale, la sicurezza e la ricucitura urbana. Allo studio c’è anche l’utilizzo dell’idrogeno per i treni.
La Regione ha siglato insieme a 55 firmatari tra enti, atenei, imprese e sindacati, “Il Patto per il Lavoro e il Clima”, un documento che stabilisce impegni e responsabilità condivisi rispetto a un percorso comune verso un’economia più sostenibile.
Il documento non ha soddisfatto la Rete di Emergenza Climatica e Ambientale dell’Emilia-Romagna (RECA), così 76 associazioni ambientaliste hanno deciso di riscrivere proprio in questi giorni un contro-patto più radicale, con altre azioni e progetti per raggiungere la neutralità carbonica prima del 2050. Anche a loro abbiamo dato spazio con un articolo dedicato al Patto per il Clima.
Da una parte le istituzioni chiedono di portare avanti un’unica strategia, dall’altra le associazioni riscrivono un nuovo documento che parte dal basso evidenziando alcuni punti cardine.
Una cosa è certa, l’attenzione è alta e saranno mesi ricchi di confronti, dibattiti visioni e sensibilità.
Tutti hanno compreso che è il momento di agire, serve un processo di partecipazione democratica e progettazione condivisa.
Mentre la società civile interviene sul dibattito politico e sul futuro ambientale della regione, a Bologna, in viale Aldo Moro 44, si lavora al Piano Energetico Regionale e alla programmazione di spesa 2021-2027.
Questo avviene con il coinvolgimento dell’opinione pubblica, attraverso incontri, webinar e dibattiti online a cui ha partecipato la nostra redazione.
L’intervista al direttore generale Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell’Impresa della Regione, Morena Diazzi, analizza diversi aspetti che meritano di essere letti con attenzione.
Sicuramente siamo di fronte a un processo consapevole dove anche i comuni hanno fatto la propria parte attraverso i PAESC, a parlarcene è stato Alessandro Rossi direttore Politiche energetiche e ambientali ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Un percorso che ci ha portato ad analizzare anche altri aspetti come le ripercussioni della pandemia sulla certificazione energetica degli edifici con un contributo di Cosimo Marinosci, ingegnere edile, Ph.D Ingegneria Industriale e ricercatore universitario. Infine abbiamo analizzato grazie a Kristian Fabbri, architetto, docente all’Università di Bologna e consulente per la Regione Organismo di Accreditamento Regionale per i Certificatori energetici (ART-ER) il tema della povertà energetica, un fenomeno ancora poco conosciuto che merita uno spazio importante nel dibattito europeo e nazionale. Anche questa volta abbiamo parlato del Superbonus 110%, il tema è stato affrontato da Aiat (Associazione Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio).
Buona lettura!
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