Via libera al Pnrr, il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, che vede nel capitolo “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica” gli investimenti maggiori (68,6 miliardi). Rispetto alle ultime bozze diffuse, la parte curata dal ministro Cingolani presenta alcuni cambiamenti, tra i quali un aumento delle risorse dedicate all’efficientamento energetico, alla gestione e manutenzione delle infrastrutture idriche, ma anche all’idrogeno, a scapito di energie rinnovabili e mobilità sostenibile, che calano di 2,78 miliardi, e delle infrastrutture di rete (-900 milioni). Rimangono invece quasi invariati quelli per economia circolare e agricoltura sostenibile (il taglio è di 30 milioni).
Nel dettaglio, il testo definitivo del Pnrr prevede 3,55 miliardi in più rispetto alla bozza alla voce “efficientamento energetico e sismico edilizia residenziale privata e pubblica” (da 10,26 miliardi a 13,81). Viene limata di poco la previsione per “efficientamento energetico edifici pubblici” (20 milioni in meno, da 1,23 miliardi a 1,21). Nel testo definitivo appare poi una nuova voce di spesa, non presente nell’ultima bozza: “sistemi di teleriscaldamento”, per 200 milioni.
Per quanto riguarda le previsioni per energia rinnovabile, idrogeno, reti e mobilità sostenibile, vengono tagliate le voci per rendere più green il trasporto locale (da 10,18 miliardi a 8,58, 1,6 miliardi in meno), per l’aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili (da 6,74 miliardi a 5,90, 840 milioni in meno) e per potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete (da 5 miliardi a 4,11, un taglio di 890 milioni). Aumentano i fondi per l’idrogeno (200 milioni in più, da 2,99 miliardi a 3,19) e per la ricerca (350 milioni in più, da 1,65 miliardi a 2).
Alla voce “Tutela del territorio e risorsa idrica”, l’aumento di 910 milioni riguarda soltanto la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine, mentre le altre poste rimangono invariate. Sull’economia circolare e l’agricoltura sostenibile, viene ridotta di 200 milioni quella sullo sviluppo della filiera agroalimentare sostenibile (da 3 miliardi a 2,80), mentre vengono aggiunti 140 milioni per le green community.