Entro il 31 marzo ogni stato membro dell’UE avrebbe dovuto presentare il Piano nazionale di gestione dello spazio marittimo, per consentire di regolare fra loro in modo sostenibile le diverse attività come la cattura di pesci e vita marina tramite la pesca, la navigazione, lo sfruttamento dei giacimenti, la costruzione di impianti eolici marini. L’Italia purtroppo non è tra i sei paesi che hanno rispettato questo termine, che si incrocia anche con il ritardo nella preparazione del Pitesai, il piano regolatore delle attività di sfruttamento dei giacimenti marini di gas e petrolio il quale dovrà adeguarsi al Piano Mare.
La Pianificazione dello Spazio Marittimo non è solo indispensabile come strumento per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità richiesti dalla Marine Strategy Framework Directive (Msfd) e dalla nuova Strategia per la biodiversità 2030 dell’UE, ma lo è anche per raggiungere una sostenibilità sociale ed economica nel pieno rispetto dell’ecosistema marino. La Commissione Ue ha tempo ancora un anno, fino al 31 marzo 2022, per consegnare un rapporto al Parlamento Europeo e al Consiglio che valuti i progressi fatti nell’attuazione della direttiva Psm.
“Grave, quindi, che l’Italia, una penisola in mezzo a un mare ricco di tradizioni e valori millenari e con oltre 8000 km di coste, non si sia organizzata in tempo e conformemente alle tempistiche stabilite dalla Direttiva PSM”, scrive il Wwf. “La PSM con approccio ecosistemico è vitale per assicurare nel lungo termine un equilibrio sostenibile tra la natura e le attività umane come la pesca, l’acquacoltura, il trasporto marittimo, così come quelle attività che stanno crescendo rapidamente come l’eolico offshore e che pertanto chiedono spazio. Di conseguenza la PSM è chiamata anche nello strategico ruolo di risolvere i conflitti d’uso per lo spazio marittimo e, ove possibile, creare sinergie compatibili tra differenti settori”.
Il Wwf chiede alla Commissione Europea di reagire di conseguenza quando si accerta che gli Stati Membri non rispettano i requisiti del Piano Mare e non raggiungono gli obbiettivi fissati. Per aiutare a guidare questo processo, il Wwf ha appena pubblicato un documento che rafforza le basi di un approccio eco sistemico.