Riducendo lo spreco alimentare domestico, nel 2020 gli italiani hanno risparmiato acqua più dell’intero Lago Trasimeno, 688 milioni di metri cubi. Lo comunica la campagna Spreco Zero, La diminuzione dello spreco alimentare domestico pro capite lo scorso anno – passata da 600g (2019) a 529,3g (2020) sulla base del Rapporto 2021 dell’Osservatorio Waste Watcher International – ha portato a una riduzione di spreco di acqua di 11.400 litri pro capite.
“Questi corrispondono – spiega il ricercatore Luca Falasconi, curatore scientifico del Rapporto Waste Watcher 2021 – a 688.104.000 metri cubi d’acqua, ovvero 0,688 km cubi (275.241,6 pisicine olimpioniche). Il Lago Trasimeno si estende per una portata idrica di 0,586 Km cubi, che siamo riusciti a portare in salvo semplicemente aumentando la nostra attenzione nella fruizione del cibo a casa, dall’acquisto alla gestione degli alimenti“.
La dieta mediterranea utilizza in un anno poco più di 1700 metri cubi di acqua pro capite, mentre la dieta anglosassone finisce per assorbire fino a 2600 metri cubi di acqua, sempre in un anno e sempre pro capite. Per la produzione di un kg di carne di manzo servono 16 mila litri di acqua, per produrre una tazza di caffè ne ‘bastano’ 140.
“Il rapporto fra lo spreco alimentare e l’impronta idrica che lasciamo con i nostri comportamenti quotidiani, alimentari e non, risulta determinante – fa notare Spreco Zero – il 70% dei consumi di acqua dolce, a livello planetario, è impiegata nel settore agricolo (poco meno del 40% nei paesi industrializzati, poco più dell’80% nei Paesi in via di sviluppo). Dietro ai pasti che consumiamo quotidianamente ci sono enormi quantità di acqua, fino a 3600 litri per un’alimentazione a base di carne“.