Quello che il GSE può fare è candidarsi come attore principale nella gestione dei fondi” del Recovery “che riguardano la transizione ecologica. Noi già gestiamo delle cifre molto significative, circa 16 miliardi di euro l’anno, ed è un mestiere che oggettivamente abbiamo dimostrato di saper fare. Nell’ambito di quelle che saranno le scelte e le ripartizioni dei fondi, penso che il GSE si possa legittimamente candidare come un soggetto della transizione, anzi direi un volano della transizione”.

Lo ha detto il presidente del Gestore dei Servizi Energetici, Francesco Vetrò, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Agenzia Italpress, sottolineando come energia e ambiente siano diventati “indissolubili, la stessa transizione ecologica ne è una testimonianza chiara”.

Per realizzare la coscienza della sostenibilità occorre fare due cose: dare delle informazioni esatte e fare una formazione. Ma anche comunicare l’energia è una cosa fondamentale nell’ottica della coscienza sostenibile e dello sviluppo sostenibile”, ha aggiunto Vetrò, sottolineando che nel corso dell’ultimo anno segnato dalla pandemia il settore energetico non ha avuto una crisi significativa.

Credo che nessun operatore ha avuto delle ripercussioni, si è dimostrato di quanto l’energia di pari passo con la digitalizzazione sia fondamentale. Sempre più l’energia è parso come bene imprescindibile per la nostra esistenza”, ha proseguito.

Vetrò ha infine ricordato qual è il ruolo del GSE: “E’ una società dello Stato il cui compito essenziale è promuovere da un lato l’efficienza e dall’altro la produzione di energia rinnovabile. Si tratta in concreto di assicurare incentivi agli operatori affinchè possano realizzare i loro progetti e questi progetti tenderanno a soddisfare gli obiettivi della transizione ecologica. Quindi – ha concluso – il nostro compito è senz’altro quello di essere il veicolo e lo strumento di agevolazione del percorso, ma in questa fase è necessario che maturi una coscienza ecologica e una coscienza legata alla sostenibilità”.