Non è un caso, ma una scelta ben decisa e definita.
Nel fitto calendario il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi, sceglie di incontrare anche le associazioni ambientaliste.
Alle 17.30 alla Sala della Lupa sono stati convocati Wwf Italia, Legambiente e Greenpeace.
L’ambiente è quindi al centro del dibattito politico con transizione ambientale ed energetica come pilastro dell’azione di Governo.
Proprio ieri il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi ha preannunciato i temi trattati durante le consultazioni con la possibilità di creareun ministero che coordini tutta l’attività riguardo alla transizione energetica”.
Intanto le associazioni si preparano a questo importante incontro in cui si discuterà anche di Recovery Fund.
Legambiente qualche giorno fa ha presentato durante l’audizione in Parlamento in Commissione Ambiente della Camera dei deputati, una scrittura collettiva e condivisa da imprese, associazioni, sindacati.
Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza presenta  3 priorità di intervento, 63 progetti territoriali da finanziare e 5 riforme trasversali necessarie per accelerare la transizione ecologica.

Tra i progetti sì a sviluppo di fotovoltaico, eolico, biometano e idrogeno verde, alta velocità nel centro sud e potenziamento delle reti ferroviarie regionali, elettrificazione della mobilità urbana e dei porti, decarbonizzazione delle acciaierie, bonifiche dei siti inquinati, banda ultralarga, ciclovie e turismo di prossimità. No all’idrogeno da fonti fossili, all’impianto di cattura e stoccaggio CO2 a Ravenna, al Ponte sullo stretto di Messina.

Legambiente ha affermato: “Non si sprechino le risorse europee. La ripartenza del Paese parta da più semplificazioni, controlli pubblici più efficaci e una nuova norma sul dibattito pubblico”.