Europa: la Commissione Ambiente firma le nuove linee guida per l’Economia Circolare

“L’Unione Europea ha bisogno di obiettivi politici chiari per raggiungere un’economia a emissioni zero, sostenibile dal punto di vista ambientale, priva di sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050“.

A parlare è la Commissione per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza Alimentare dell’Unione Europea che mercoledì ha adottato le nuove linee guida per l’economia circolare con 66 voti a favore, 6 contrari e 7 astensioni.

“L’attuale economia lineare “produci-usa-getta” deve essere trasformata in un’economia veramente circolare- affermano i deputati e continuano- un’economia basata su una serie di principi chiave come la prevenzione degli sprechi e la riduzione dell’uso di energia e risorse”.

Secondo quanto stabilito i prodotti dovrebbero essere progettati in modo da ridurre i rifiuti, le sostanze nocive e l’inquinamento e proteggere la salute umana e i vantaggi per i consumatori di un’economia circolare dovrebbero essere chiariti.

Obiettivi e indicatori vincolanti

I deputati chiedono obiettivi UE vincolanti per il 2030 basati sulla scienza per l’uso dei materiali e l’impronta di consumo, che coprano l’intero ciclo di vita di ciascuna categoria di prodotto immessa sul mercato dell’UE.
A tal fine, sollecitano la Commissione UE a introdurre nel 2021 indicatori di circolarità armonizzati, comparabili e uniformi per l’impronta dei materiali e dei consumi.
La commissione per l’ambiente invita inoltre la Commissione UE a proporre obiettivi vincolanti specifici per prodotto e settore per il contenuto riciclato, garantendo al contempo le prestazioni e la sicurezza dei prodotti interessati e che siano progettati per essere riciclati.

Politica di prodotto sostenibile


Ampliare il campo di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile per includere anche i prodotti non legati all’energia.
Ciò dovrebbe stabilire principi di sostenibilità orizzontale e standard specifici per prodotto in modo che i prodotti immessi sul mercato dell’UE funzionino bene, siano durevoli, riutilizzabili, possano essere facilmente riparati, non siano tossici, possano essere aggiornati e riciclati, contengono contenuto riciclato e sono efficienti in termini di risorse ed energia.

Altre proposte chiave dei deputati al Parlamento europeo includono anche l’introduzione di misure contro il greenwashing, la tendenza di molte aziende di proclamare presunti comportamenti sostenibili in modo tale da ottenere un maggior profitto per attirare l’attenzione di quella fascia di consumatori attenti alla salute del pianeta e le false dichiarazioni ambientali, nonché misure legislative per fermare le pratiche che comportano l’obsolescenza programmata; sostenere l’Ecolabel UE come punto di riferimento per la sostenibilità ambientale; rafforzare il ruolo degli appalti pubblici verdi stabilendo criteri e obiettivi minimi obbligatori; l’integrazione dei principi dell’economia circolare nei piani di ripresa nazionali degli Stati membri.




“La transizione verso un’economia circolare è un’opportunità economica per l’Europa che dobbiamo abbracciare. L’Europa non è un continente ricco di risorse, ma abbiamo le competenze e la capacità di innovare e sviluppare le tecnologie necessarie per chiudere i circuiti e costruire una società senza sprechi. Questo creerà posti di lavoro e crescita economica e ci avvicinerà al raggiungimento dei nostri obiettivi climatici: è un vantaggio per tutti “ ha affermato il deputato .
Queste linee guida saranno votate durante la seduta plenaria di febbraio.