La società giapponese Mitsubishi Heavy Industries costruirà in Austria la più grande acciaieria a idrogeno al mondo, per conto del produttore austriaco voestalpine. I test del nuovo impianto cominceranno quest’anno: a regime la produzione sarà di 250.000 tonnellate di acciaio all’anno. L’utilizzo dell’idrogeno permetterà di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra CO2 da parte dell’acciaieria.
Il gas sarà usato come combustibile, al posto di carbone o gas naturale, per ridurre il minerale ferroso e trasformarlo in ferro, eliminando l’ossigeno. E’ questa l’operazione che produce più CO2 nel corso della produzione dell’acciaio. Il processo che sarà applicato dalla Mitsubishi in Austria si chiama DRI (Directed Riduction Iron) e sostituisce i tradizionali altoforni. Usando l’idrogeno in questa operazione, le emissioni di CO2 vengono eliminate.
Nel 2019 voestalpine ha realizzato nel suo stabilimento principale di Linz un impianto che produce idrogeno dall’acqua utilizzando fonti di energia rinnovabili, quindi a zero emissioni di gas serra.
Gli impianti DRI costano la metà come investimento rispetto agli altoforni tradizionali. Producono meno acciaio, ma sono più convenienti se il prezzo dell’idrogeno è abbastanza basso. Al momento non lo è ancora: secondo il Ministero dell’Economia giapponese, dovrebbe scendere dagli attuali 0,97 dollari al metro cubo a 0,29. La cosa è fattibile: molte aziende stanno investendo massicciamente sulla produzione di idrogeno, e l’Unione europea a luglio del 2020 ha annunciato di voler investire 470 miliardi di euro in questo gas entro il 2050.
In Italia, la società impiantistica Danieli sta collaborando con la tedesca SMS (leader mondiale nella costruzione di acciaierie) per sviluppare impianti siderurgici a idrogeno.