L’utilizzo di fonti rinnovabili avrà impatti rilevanti sulle finanze pubbliche e private, con effetti come la riduzione del 17% del costo delle bollette e della spesa sanitaria quantificabile in circa 692 miliardi di euro al 2050, grazie al miglioramento della qualità dell’aria e al minore inquinamento. Emerge dallo studio “Electrify Italy – Un triangolo elettrico per la transizione energetica”, realizzato da Fondazione Enel, Politecnico di Torino e Massachusetts Institute of Technology (Mit) Laboratory for Information and Decision Systems. La ricerca è stata presentata nel webinar “Il ruolo dell’energia elettrica nella transizione energetica: il caso di studio del Paese Italia e delle sfide europee” .
“Lo studio – spiega il presidente dell’Enel, Michele Crisostomo – dimostra che la transizione energetica, mediante l’impulso alle rinnovabili, all’elettrificazione dei consumi e alla digitalizzazione delle reti, è la strada giusta, l’unica, da percorrere per consentire un effettivo miglioramento delle condizioni ambientali, economiche e sociali. Enel è stata tra le prime utility al mondo a intuire le potenzialità del cambiamento verso un modello più sostenibile e a investire nel suo sviluppo“.
“Una commodity tradizionale come l’energia elettrica – ha detto Ettore Bompard, docente del Politecnico di Torino e coordinatore del progetto – può giocare un ruolo cruciale attraverso il cosiddetto triangolo elettrico (generazione da rinnovabile, trasporto e distribuzione, elettrificazione degli usi finali)“.
Secondo lo studio, nei prossimi due anni le energie rinnovabili rappresenteranno circa il 48% del totale delle fonti di approvvigionamento energetico, superando quota 85% nel 2050.
Questo cambiamento favorirà il processo di elettrificazione dei consumi che raggiungerà percentuali rilevanti in diversi settori nei prossimi trent’anni: dall’industria (42%) ai trasporti (41%) passando per il residenziale (53%).