Se si installassero in Italia i 19.300 MW di impianti eolici previsti dal PNIEC (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima), si contribuirebbe a incrementare l’occupazione con 67.200 posti di lavoro, distribuiti in buona percentuale nel Meridione. E’ la stima fatta dall’Anev, l’associazione delle aziende italiane dell’eolico, nel rapporto Wind Europe, sulle prospettive dell’energia del vento nell’Unione europea.
In Italia l’eolico crea ogni anno un flusso finanziario di circa 3,5 miliardi di euro, fra investimenti diretti e indiretti, e conta oggi oltre 27.000 addetti. Inoltre nel 2019 sono stati prodotti 20,06 TWh da eolico, che equivalgono al fabbisogno di circa 20 milioni di persone e ad un risparmio di circa 12 Mt di emissioni evitate di CO2 e di 25 milioni di barili di petrolio.
L’industria eolica europea ha un fatturato annuo di 60 miliardi di euro circa. Il 65% di questi benefici economici resta in Europa. Ogni nuova turbina installata in Europa genera in media 10 milioni di euro di attività economica. Questo valore è distribuito nelle 248 aziende europee che producono turbine e componenti e in quelle coinvolte nella pianificazione, costruzione, logistica e ricerca e sviluppo. La crescita dell’eolico aiuterà l’Europa a rafforzare la sua leadership mondiale nel settore. Attualmente 5 dei 10 principali produttori di turbine al mondo sono europei, e complessivamente detengono una quota di mercato globale del 42%.