Oltre 42 miliardi di investimenti per interventi di riqualificazione energetica, di cui 3,5 miliardi solo nel 2019, con un risparmio complessivo di circa 17.700 GWh/anno, di cui poco più di 1.250 GWh/anno nel 2019. E’ questo in estrema sintesi il bilancio di 13 anni di ecobonus, il meccanismo per incentivare l’efficienza energetica negli usi finali introdotto nel 2007.
Grazie a questa detrazione fiscale e ad altre tipologie di incentivo, inoltre, nel 2019 sono stati ottenuti risparmi per 250 milioni sulla bolletta energetica nazionale e una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 2,9 milioni di tonnellate. Sono questi i dati principali che emergono dal 9° “Rapporto annuale sull’efficienza energetica” e dall’11° “Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti”, entrambi elaborati dall’Enea e presentati oggi in un webinar al quale hanno partecipato, tra gli altri, il ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, l’amministratore delegato del Gse, Roberto Moneta, e il presidente dell’Enea, Federico Testa.
I due rapporti evidenziano risultati molto positivi nel 2019 anche per altre tipologie di incentivo: il conto termico, destinato principalmente a iniziative per l’efficienza e per le rinnovabili nella PA, ha registrato un balzo in avanti del 68% rispetto al periodo 2013-2018 con 114 mila richieste totali e un incremento del 29% rispetto al 2018 delle incentivazioni ottenute con un totale pari a 433 milioni di euro; i certificati bianchi, volti ad incentivare l’efficienza nelle imprese, hanno consentito di risparmiare oltre 3,1 Mtep/anno dal 2011. Al 2019 l’obiettivo di risparmio energetico, indicato dal Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica e dalla Strategia Energetica Nazionale, è stato centrato al 77,2%: a livello settoriale, il residenziale ha già superato il target indicato, l’industria è ben oltre la metà del percorso (61,9%), i trasporti hanno superato la metà dell’obiettivo (50,4%), mentre il terziario, PA compresa, è a meno di un terzo dal target (29,4%).
Tra gli strumenti che hanno consentito il raggiungimento di questi risultati figurano anche le diagnosi energetiche, fondamentali per ottimizzare gli interventi di efficienza energetica nelle imprese. A dicembre 2019 sono state presentate circa 11.200 diagnosi: se fossero realizzati gli interventi individuati, si otterrebbe un risparmio totale di 3,7 Mtep/anno, ripartiti soprattutto in minori consumi elettrici (29%), termici (7%) e di carburante (30%). Dai dati sull’ecobonus 2019, emerge che lo scorso anno le famiglie italiane hanno effettuato oltre 395 mila interventi di efficienza energetica, prevalentemente per sostituire i serramenti (1,3 miliardi di spesa), installare caldaie a condensazione e pompe di calore per il riscaldamento invernale (circa 1 miliardo di euro), coibentare solai e pareti (oltre 650 milioni), la riqualificazione globale degli immobili (231 milioni) e le schermature solari (133 milioni). Sempre nel 2019, attraverso il bonus casa (detrazione al 50%) sono stati effettuati circa 600 mila interventi con un risparmio complessivo che supera gli 840 GWh/anno. Tali interventi assumono maggior peso se si tiene conto che in Europa il patrimonio edilizio è responsabile di circa il 40% dei consumi complessivi di energia e del 36% delle emissioni di gas serra.
“E’ una grande opportunità quella che si è aperta con il Superbonus, noi come Enea siamo contenti perchè ci vede protagonisti ma soprattutto perchè riteniamo che possa essere una misura che può contribuire molto agli aspetti climatici ed energetici del nostro Paese. Ma può contribuire anche agli aspetti economici, perchè lavorare sull’efficienza energetica vuol dire mobilitare le nostre filiere italiane che hanno una assoluta leadership su queste tematiche, significa avere ricadute importanti su occupazione e reddito”, ha detto il presidente dell’Enea, Federico Testa. “Noi vogliamo dare massima disponibilità ad aiutare e rispondere, se c’è qualcosa che complica siamo disponibili a muoverci per fare la nostra parte, per intervenire e semplificare le cose”, ha aggiunto.
Il ministro Patuanelli, ha riconosciuto il ruolo centrale di Enea in questo campo, e ha ribadito come per il Governo il tema dell’efficienza energetica sia importante. “Abbiamo dimostrato con i fatti che questa è la strada che vogliamo percorrere. Quella del superbonus è stata un’idea che tiene dentro le positività dell’efficientamento energetico con la possibilità a chi non ha risorse economiche di vivere in un edificio che non spreca energia. Ora bisogna dare anche continuità, credo che un piano pluriennale possa raggiungere l’obiettivo ed è necessario confermare la struttura attuale dell’eco e sismabonus. Questa è la via maestra da portare a compimento, bisogna continuare”.
Fraccaro, ha evidenziato come il Superbonus era una idea “assurda ed estrema secondo i canoni tradizionali, ma poi si è rivelata necessaria. Se vogliamo raggiungere i target per combattere i cambiamenti climatici, se nel 2025 vogliamo essere neutrali dal punto di vista del carbonio dobbiamo capire che abbiamo bisogno di interventi radicali con metodi nuovi. Enea ha un ruolo strategico e lo avrà sempre di più in futuro, è uno di quegli enti che quando ti rivolgi con idee nuove e innovative – ha concluso – non ti chiude la porta in faccia, quando percepiscono che c’è una idea che può aiutare la collettività non c’è l’atteggiamento di voltarsi dall’altra parte, c’è supporto e attenzione, c’è entusiasmo. Tutto questo per me è stato un elemento di soddisfazione e ho avuto la percezione che in questo Paese che non è vero che non si possono cambiare le cose”.