Nonostante la pandemia, le vendite di auto elettriche sono aumentate dal primo gennaio 2020 – proprio quando sono entrate in vigore le normative Ue sulle emissioni – e raggiungeranno il 10% quest’anno e il 15% nel 2021. Grazie a questo cambiamento nel mercato continentale, ma anche per effetto di strategie di conformità (come l’acquisto di crediti verdi) Bmw, Fca, Psa e Volvo hanno già raggiunto dopo la prima metà dell’anno l’obiettivo fissato per il 2020 e non pagheranno multe.
E’ quanto si legge nel rapporto ‘Mission (almost) accomplished’ realizzato dall’organizzazione no profit Transport & Environment’s (T&E) che da 30 anni si occupa di temi ambientali.
L’analisi mostra che Psa Groupe, Volvo, Fca (nel cui computo ci sono i crediti verdi di Tesla) e Bmw Group stanno già raggiungendo l’obiettivo di 95 g/km fissato per le emissioni di CO2 delle nuove auto, sulla base dei dati di vendita per la prima metà del 2020.
In particolare i crediti verdi di Tesla, nell’ambito di una operazione di ‘pool’ del valore di circa 1,8 miliardi di euro, compenseranno l’80% della CO2 emessa dalla flotta di FCA, quota che dovrebbe scendere a circa il 15% con l’arrivo delle prime vetture elettrificate, mentre nei piani del costruttore dal 2023 non sarà più necessario alcun aiuto esterno.
Renault, Nissan, il Gruppo Toyota-Mazda e Ford devono invece ancora coprire un piccolo gap di 2 g/km di CO2 per km, ma la situazione potrebbe cambiare entro fine anno. La conformità di Renault potrebbe essere garantita dalle vendite della BEV Zoe che ‘rimuoveranno’ 15 g/km di CO2 dal computo della Casa della Losanga. Più indietro il Gruppo Volkswagen (con una differenza di 6 g/km), Hyundai-Kia (rispettivamente 7 e 3 g/km), Daimler (9 g/km) e Jaguar-Land Rover (13 g/km).
Anche per queste aziende i risultati a fine anno potrebbero consentire di raggiungere l’obiettivo attraverso maggiori vendite di modelli plug-in, ma anche acquistando crediti di carbonio da altre società.