“Un importante obiettivo dichiarato lo scorso anno, era l’impegno a sviluppare una regolazione in grado di contribuire alla riduzione dei divari territoriali che nel nostro Paese, purtroppo, caratterizzano l’accesso ai servizi pubblici. L’emergenza Covid ha aggiunto nuove sfide a quell’obiettivo. I servizi di pubblica utilità che questa Autorità regola e che hanno garantito la continuità della vita sociale durante la fase di lockdown, sono (e saranno) il fulcro della ripresa delle attività produttive”.
Lo ha detto il presidente di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), Stefano Besseghini, nel corso della presentazione della Relazione Annuale 2020 alle Camere. “E’ importante riconoscere e valorizzare il fatto che tutti i servizi hanno funzionato con regolarità, garantendo la continuità della fornitura dell’energia elettrica, del gas, del teleriscaldamento, dell’acqua e dei servizi di raccolta dei rifiuti. Questo è certamente vero per il settore energetico, più maturo dal punto di vista regolatorio – ha spiegato – che pur operando in condizioni particolarmente sfidanti ha sempre garantito la sicurezza dell’approvigionamento”.
Besseghini ha poi sottolineato come il settore idrico e il settore rifiuti si siano “trovati di fronte ad un banco di prova di straordinaria complessità. Se le attività di spazzamento e di raccolta dei rifiuti hanno potuto funzionare attraverso una riorganizzazione delle modalità operative, le attività di smaltimento e di riciclo hanno mostrato le difficoltà legate ad un settore fortemente interconnesso, con una carenza impiantistica conclamata e per il conferimento dei rifiuti dipendente da altri Paesi, non raggiungibili durante la fase di lockdown”.
Il presidente dell’Autorità ha evidenziato come oggi ci si trovi in una strana condizione: “volendo usare metafore chimiche potremmo parlare di una ’metaegergenza’, un processo di transizione a una fase più complessa di quella dalla quale proveniamo. Non siamo tornati alla normalità precedente, non siamo più nella fase acuta dell’emergenza e non siamo ancora approdati a un nuovo tipo di normalità. Dal punto di vista dell’Autorità è ‘normale’ un contesto in cui le previsioni della regolazione possano applicarsi con tempi certi. E’ normale il bilanciamento ottimale tra la tutela dei consumatori e la necessità, per gli operatori, di veder garantite le regole sulle quali programmare gli investimenti necessari alla qualità del servizio”.