Si è aperto ieri, virtualmente, il primo vertice mondiale sulla tecnologia solare, organizzato dall’International Solar Alliance (ISA). Tra gli oltre 26mila partecipanti, provenienti da 149 paesi nel mondo, ha fatto la sua apparizione digitale anche la Commissaria europea per l’Energia Kadri Simson per presentare obiettivi e iniziative comunitarie in tema di fotovoltaico.
In tema energetico, l’UE sta ridefinendo un percorso ambizioso per spronare la decarbonizzazione del Vecchio Continente e non solo. Molte delle misure elaborate dal Green Deal di von Der Leyen mirano alle fonti rinnovabili, sole in primis. “L’UE – spiega il commissario – nel 2019 aveva una capacità installata di 134 GW solari. Vogliamo vederla crescere in modo significativo entro il 2030. Il nostro obiettivo è avvicinarci il più possibile a 1.000 GW entro il 2050″.
Ma perché ciò accada, sottolinea Simson, molte cose devono andare al loro posto. A cominciare dalla nuova strategia per le rinnovabili offshore e dall’iniziativa Renovation Wave, per raddoppiare il tasso di riqualificazione energetica degli edifici in Europa. Entrambi questi elementi sono fondamentali alla crescita del fotovoltaico europeo, sia su piccola che grande scala. L’esecutivo si prepara anche a mettere nero su bianco i progressi raggiunti dalla propria industria. A metà ottobre 2020 è prevista la presentazione di una nuova relazione della Commissione europea che affronterà le tecnologie verdi chiave – solare compreso – in termini di avanzamento tecnologico e competitività.
“Utilizzare l’energia solare è un modo per prepararsi adeguatamente per il futuro – ha dichiarato Simson – Significa affrontare le questioni determinanti per la nostra generazione e per i nostri paesi a testa alta: il cambiamento climatico e l’accesso all’energia pulita per tutti. Il solare fotovoltaico è un settore chiave in questo senso. Perché è una tecnologia chiave per il sistema energetico che vogliamo: decarbonizzata, economica e sostenibile. Ed è un investimento che porta crescita e occupazione”.