Le isole minori del Mediterraneo riceveranno finanziamenti europei per 120 milioni da investire nei sistemi energetici locali.
I fondi arriveranno dal Programma Operativo Complementare (POC) Energia e Sviluppo dei Territori, con l’obiettivo di stimolare modelli di comunità energetiche sostenibili.
Di recente, è stata anche ampliata la gamma degli interventi finanziabili: i sindaci potranno potenziare gli impianti di illuminazione pubblica, evitando sprechi, disservizi, favorendo anche l’accesso e un uso più esteso delle rinnovabili.
L’operazione riguarda Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e fa capo al ministero dello Sviluppo Economico. Le piccole isole italiane sono distribuite in 36 Comuni, dove risiedono complessivamente circa 200mila abitanti.
I beneficiari dei soldi sono le Amministrazioni Pubbliche e i soggetti gestori di strutture pubbliche o ad uso pubblico. I concessionari del pubblico servizio di distribuzione, trasmissione e dispacciamento dell’energia elettrica sono tra i più interessati ad aggiornare infrastrutture ormai superate.
Rispetto alle isole di maggiori dimensioni, come la Sicilia e la Sardegna, le isole minori – dice l’Unione nazionale fra le imprese elettriche minori – si differenziano per più ridotta estensione territoriale, per una più bassa presenza di residenti e per l’assenza di una connessione permanente con il continente. L’isolamento dalla rete elettrica nazionale ha fatto sì che la produzione e la fornitura di energia elettrica avvenisse direttamente sul territorio dell’isola.
Il finanziamento in arrivo è quindi un provvedimento necessario per la sostenibilità ambientale in splendide località alle prese, in queste settimane, con un pesante calo di presenze turistiche. I tempi non dovrebbero essere lunghi, per cui si è pensato di affidare ad Invitalia il supporto tecnico, per realizzare in buona sostanza piccole smart grids insulari.
Sul versante burocratico, l’intervento è collegato al PON Imprese e competitività 2014-2020. Per cui il raccordo tra due strumenti finanziari, nel panorama assai ampio dei fondi europei già a disposizione, può segnare una buona differenza con il passato. Approvato con una delibera Cipe del 2017 il Piano era partito con una dotazione di 72,5 milioni aumentata a 120 milioni per far salire la qualità energetica di Eolie, Egadi, Procida, Pantelleria ecc.
Efficientare l’illuminazione pubblica, spiegano al Mise, vuole dire sostituzione di vecchi apparecchi lungo stradine e vie intercomunali con lampade a Led o con tecnologia di pari efficienza. Le società concessionarie dovranno approfittare per sostituire i combustibili fossili per la produzione di energia con le energie rinnovabili. Un accenno a questo processo era nel protocollo “Cantiere dei consumatori” firmato da Terna con le associazioni dei consumatori ad inizio anno.
L’intesa prevedeva, infatti, l’avvio di un percorso di studio degli interventi sostenibili per rendere più “smart” il sistema elettrico ed energetico delle isole minori. Se confrontati con impianti rinnovabili, fotovoltaico ed eolico – spiega ancora l’Unione nazionale imprese elettriche minori sul proprio sito – il costo d’investimento dei motori diesel è da tre a dieci volte inferiore. Costi che non considerano poi il reale potenziale di installare impianti rinnovabili stretti tra i vincoli paesaggistici ed altri limiti. Ragioni destinate ad essere riviste per far prendere anche alle isolette la via del green deal.