Parcheggio in doppia fila o sulle rampe di passaggio, attraversamenti pedonali poco sicuri, assenza di percorsi tattili e semafori sonori, scarso uso sociale degli spazi, disturbo della quiete pubblica. Non è difficile riconoscere in queste immagini il disordine urbano di molte aree di Catania. Eppure basta prevedere e progettare percorsi tattili, aree info braille, semaforo a chiamata con linguaggi LIM e PECS, pulsanti a misura di carrozzina, dispositivi sonori per non udenti, per avere una R.A.M., cioè una Rete Accessibile Minima, che renda la città dell’Elefante protagonista di un cambiamento radicale sul piano civile, sociale, culturale, urbano e architettonico. Presupposti che sono stati al centro del workshop “Catania Città Accessibile a tutti – Insuperabile Catania”, che ha visto studenti universitari e professionisti progettare masterplan per riqualificare il cuore storico e metropolitano del capoluogo etneo in ottica inclusiva, per garantire a cittadini e visitatori pari dignità e opportunità.
Trenta partecipanti suddivisi i cinque team che, per tre giorni consecutivi, hanno elaborato le proposte progettuali nelle sedi degli Ordini e delle Fondazioni degli Architetti e degli Ingegneri, affiancati dai resident e dai tutor degli enti organizzatori (tra cui anche Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania e Centro Nazionale di Studi Urbanistici) e patrocinatori (Comune di Catania, Inu Sicilia, Adi Sicilia, Biennale Spazio Pubblico).
«L’accessibilità è un tema legato non solo ai diversamente abili ma a tutti coloro che fruiscono della città, compresi noi stessi – ha affermato il presidente degli Architetti Alessandro Amaro – perché riguarda la qualità, l’efficienza e la democrazia del territorio, che deve essere vissuto senza distinzioni». «Per la prima volta, in una grande città come Catania – ha continuato il presidente degli Ingegneri Giuseppe Platania – affrontiamo questo argomento proponendo progetti possibili che facciano da input al redigendo Piano Regolatore Generale. L’accessibilità urbana è una questione che va percepita dalle istituzioni che amministrano». Non a caso, alla chiusura del workshop – svoltasi ieri (17 maggio) nell’Aula Magna del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) – è intervenuto il sindaco Salvo Pogliese accompagnato dall’assessore Giuseppe Arcidiacono, «a conferma della sensibilità dell’Amministrazione comunale al tema e del rapporto sinergico con i professionisti».
Presenti il direttore del Dicar Enrico Foti e il docente Paolo La Greca – anche nelle vesti di presidente del Centro Nazionale Studi Urbanistici e di Inu Sicilia – che hanno sottolineato il giudizio positivo sugli esiti dell’iniziativa: «Una città accessibile più funzionale e attenta alla qualità urbana, nonché competitiva anche dal punto di vista turistico».
«Non basta solo progettare, il cambiamento inizia anche dai comportamenti quotidiani. Da cittadini dobbiamo fare la nostra parte, anche sforzandoci di comprendere il punto di vista dei soggetti più fragili» ha dichiarato il presidente della Fondazione Ingegneri Mauro Scaccianoce; mentre il segretario della Fondazione Architetti Fabrizio Russoha ribadito «la necessità di ridurre gli spazi riservati alle auto per poter liberare superfice destinata alla mobilità dolce per i pedoni».
Ricchissimo il parterre di autorità ed esperti, intervenuti a vario titolo e moderati da Gaetano Manuele, ideatore e coordinatore dell’intero progetto “Insuperabile Catania”, anima organizzativa del workshop insieme al segretario degli Ingegneri Giuseppe Marano, al consigliere degli Architetti Giuseppe Messina. Questi invece i resident che hanno affiancato i gruppi di lavoro: Luca Barbarossa, Carlo Colloca, Sebastiano D’Urso, Sonia Grasso, Michele Marchese, Luigi Patitucci.
Prima della premiazione dei cinque progetti, nel corso della sessione mattutina sono intervenuti tra gli altri: Alessandro Bruni (presidente Inu Umbria e coordinatore “Città Accessibili”), Fabio Finocchiaro (responsabile Catania PON Metro), Giuseppe Inturri (delegato del Rettore Unicit per la Mobilità), Luca Barbarossa (segretario Inu Sicilia), Massimo Oliveri (presidente Cinap), Antonino Giuseppe Nigro (funzionario tecnico Unict); mentre alla tavola rotonda pomeridiana hanno preso parte anche Biagio Bisignani (direttore Ufficio comunale Urbanistica), Salvo Bazzano (vicepresidente Fondazione Ingegneri), Andrea Toscano (componente Fondazione Architetti).