Da oggi in Sicilia i privati cittadini o le imprese che vorranno ottenere un titolo edilizio dovranno dimostrare di aver pagato il tecnico, l’architetto, l’ingegnere, il geometra o il geologo a cui hanno commissionato i lavori.
La norma approvata ieri all’Ars, prevede un emendamento aggiuntivo al disegno di legge n. 476/A (legge Finanziaria) proprio per tutelare le prestazioni professionali rese sulla base di istanze presentate alla pubblica amministrazione per conto di privati cittadini o di imprese.
Da adesso in poi quindi l’amministrazione, al momento del rilascio dei titoli abilitativi o autorizzativi, deve acquisire anche la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà del professionista o dei professionisti sottoscrittori degli elaborati progettuali, attestanti il pagamento delle correlate spettanze da parte del committente.
La mancata presentazione di questa dichiarazione costituisce motivo ostativo al completamento dell’iter amministrativo della pratica fino all’avvenuta integrazione.
Grande soddisfazione arriva da parte dell’ordine degli architetti di Catania.
“Il risultato conseguito è frutto di una battaglia su cui siamo impegnati in prima linea da tempo, e rappresenta un passaggio importante per nostra la categoria professionale, perché rimette al centro il principio della dignità della prestazione lavorativa dei nostri professionisti, soprattutto dei giovani, che spesso non vengono pagati per il loro lavoro” afferma il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Catania Alessandro Amaro. Il provvedimento- continua il presidente Amaro- si configura anche come atto di legalità e strumento di lotta all’evasione fiscale. Questo importante e positivo cambiamento di buona politica restituirà fiducia a tutti quei professionisti che, dopo anni di incertezze, di mancate linee amministrative e giuridiche all’interno di un mercato sempre più complesso e di totale caos dei pagamenti, investono tante energie nel loro lavoro contribuendo alla crescita economica del territorio”.