Si torna a parlare di emergenza rifiuti, tema tristemente sempre attuale e dal quadro complessivamente preoccupante i cui fattori di criticità sono principalmente dovuti a:
– elevata produzione di rifiuti e basse percentuali di raccolta differenziata e riuso;
– eccessivo impiego delle discariche;
-mancanza di filiere tecnologiche.
L’Unione Europea attesta che sono presenti in tutto il Paese 218 discariche abusive presenti in 18 regioni (16 raccolgono rifiuti pericolosi, 51 discariche giudicate non autorizzate si trovano in Campania, 43 in Calabria e 37 in Abruzzo) procurando pericoli e danni ambientali e sanitari assai consistenti e traducendosi in serie difficoltà di ordine pubblico e di convivenza civile come dimostrano gli ultimi fatti accaduti in Sicilia.
Ne parliamo oggi con il Professore Angelo Todaro, Presidente di AssoEsco Sicilia, associazione regionale che in Sicilia raccoglie le principali ESCO, Energy Service Company, che operano nel settore della sostenibilità ambientale, del risparmio energetico, dell’economia circolare e che tentano di sviluppare il comparto produttivo di questa regione.
Cosa si propone AssoEsco Sicilia e che spunti può offrire alle aziende che si occupano di energia rinnovabile e di ambiente?
Il nostro obiettivo principale è quello di essere promotori e portatori di interesse di aziende sane che vogliono contribuire alla crescita economica di questa regione .
Siamo coscienti del fatto che lo sviluppo di questa terra passa attraverso il rispetto dell’ambiente ma soprattutto sfruttando le occasioni di crescita che vengono da tematiche quali; il risparmio e l’efficienza energetica, la promozione delle fonti rinnovabili, le azioni delle nuove direttive sull’economia circolare e quindi una corretta gestione dei rifiuti.
Assoesco Sicilia si propone come partner istituzione per diffondere la consapevolezza che lo sviluppo di questi settori contribuisce sicuramente alla crescita economia “pulita” di questa terra.
In che modo questi temi sono legati alla politica e quali misure di prevenzione possono essere attuate al fine di ridurre danni ambientali e incentivare un progetto mirato al risparmio energetico?
La comunità internazionale ha stabilito un obiettivo vincolante della riduzione del consumo di energia nell’UE del 35% entro il 2030. Una maggiore efficacia energetica serve non solo a ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera ma anche a diminuire i costi dell’importazione di energie nell’UE, che ammonta ogni anno a 350 miliardi di euro. Se tutte le Pubbliche Amministrazioni, attraverso una propria progettazione e il coinvolgimento delle ESCO, permettessero il partenariato pubblico privato, raggiungeremmo una quota consistente di denaro liquido risparmiato che gli Stati, le Regioni, gli Enti Locali, potrebbero utilizzare per la realizzazione di infrastrutture a beneficio dei cittadini. Il risparmio energetico è il nostro obiettivo primario.
Per quanto riguarda i rifiuti, sappiamo che in Sicilia si pagano i costi più elevati di Italia e abbiamo una Regione in perenne stato di crisi.
Dobbiamo comprendere che la Regione deve imparare a camminare con le sue gambe ma sopratutto deve finire la rincorsa alle discariche e far si che le imprese possano trasformare il rifiuto in materia prima e quindi in ricchezza per tutti, per primi, per i cittadini.
A proposito di partenariato pubblico privato e gestione dei rifiuti, il 29 giugno, presso l’Aula Consiliare del Comune di Cefalù, l’AssoEsco insieme all’Associazione degli Ingegneri per l’Ambiente ed Territorio, ha organizzato il convegno La gestione dei rifiuti in Sicilia e le opportunità offerte dal partenariato pubblico privato. Quali sono i propositi, le risposte e i riscontri che si aspetta?
E’ innanzitutto deveroso per me ringraziare gli enti pubblici e le organizzazioni di settore per i patrocini e il sostegno ricevuti, e le numerose personalità che interverranno tra cui, ne cito solo qualcuna, Antonello Pezzini (Consigliere e Questore del Comitato Economico e Sociale Europeo), Gianfranco Zanna (Presidente Legambiente Sicilia), Gaetano Armao (Assessore Regionale Economia) e Gabriele Pasquini della Presidenza del consiglio dei Ministri.
Il tema cardine del convegno riguarda le moderne tecnologie per lo smaltimento dei rifiuti e in particolare vuole affrontare il tema della digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti per la produzione di biometano. Utilizzare il rifiuto organico per produrre un combustibile rinnovabile per la mobilità sostenibile è sicuramente un’applicazione corretta dell’Economia circolare che può contribuire ad abbassare la tassazione per i rifiuti.
Il convegno con i suoi relatori vuole sottolineare l’importanza della diffusione di questa tipologia di impianti al fine di colmare il gap impiantistico in cui versano molte regioni del meridione ed in particolare la Sicilia. Altro Tema che sarà affrontato nel convegno sarà quello riguardante il Partenariato Pubblico Privato e i rapporti tra impresa e pubblica amministrazione nel tema dei rifiuti ai sensi del nuovo codice degli appalti sottolineando le criticità che gli operatori affrontano.
l’Italia è sulla buona strada per conseguire un obiettivo cruciale: recuperare almeno il 50 % dei rifiuti domestici, contro il 35% odierno. Siamo indietro rispetto a Paesi come Austria, Belgio, Germania, Paesi Bassi e Svizzera. Quello che mi aspetto è un riciclo attraverso il recupero di materiali come carta, vetro, plastica e il compostaggio dell’organico che rappresenterebbe la vera alternativa alla discarica, sul piano economico ma anche sotto il profilo della sostenibilità ecologica.